Tuesday 28 February 2012

Un blu dinopastrocchio per un altro live

Sabato, al CSA Dordoni di Cremona, suonano i Sydrojé, gli Your Garbage e i My Dinosaur Life, alle 21:30. Ecco la locandina, come da tradizione realizzata dalle mie mani tutte sporche di pastelli a olio (a dire il vero sono blu pure le orecchie, ma mi dona).


Era da un bel po' che non mi riavvicinavo alle forme dinosauresche. Non so bene cos'ho disegnato, so che è più gustoso dal vivo che digitalizzato, so che mi sono divertita un sacco a pastrocchiare e che adoro la posa senza senso del fauno volante. Senza gravità, senza proporzioni, senza prospettiva e soprattutto senza regole grafiche. Alè.
Ciao.

PS: peccato: salto di nuovo l'appuntamento live, sarò già a Prato per via di Ombre.
I wanna ubiquitah.

La Stanza Segreta presenta: OMBRE



Eccoci all'annuncio ufficiale di OMBRE, la mostra collettiva che si inaugurerà a Prato questa domenica.
Per eventuali aggiornamenti e approfondimenti, tenete d'occhio il blog della Stanza Segreta, che è ormai alla sua IV edizione.

Io stessa non vedo l'ora di visitare OMBRE in primis come fruitrice, perché di roba interessante sembra ce ne sarà davvero tanta, e di moltissima non so ancora nulla.
Qui sul mio blogguzzo, mi limito a mettervi la pulce nell'orecchio riguardo i pochi di cui so qualcosa.

Intanto so qualcosa di me (che non è scontato): parteciperò con un'installazione creata insieme a Beto.
Entrambi fremiamo per vederla vivere e siamo curiosi di vedere come potrà accogliervi.
Beto parteciperà anche con delle fotografie.
Porterà delle fotografie anche Ribbon, naturalmente (lei è tra i fondatori della Stanza Segreta).
Ribbon dice che è la prima volta che è totalmente fiera delle sue foto e che però non piaceranno a nessuno. Io non mi pronuncio pubblicamente perché sono di parte per troppi motivi, ma la fanciulla in questione conosce bene il mio parere...
Parteciperà poi Greta Xella, ma non vi dico cosa porta perché non so se posso. Almeno incito quella talentuosa scapestrata ad annunciare la mostra anche sul suo blog.
Porterà delle opere anche quel poco di buono di David Ferracci, che potrebbe essere un motivo per dirvi di non venire, ma facciamo finta di niente.
Performativamente, invece, so qualcosa anche dell'anomala sfilata di Letizia Mascagni, alla quale purtroppo non potrò assistere... perché vi sono stata coinvolta. Se la musica resta quella che mi ha annunciato Letizia, io dovrò contenere il mio piacere o manderò tutto all'aria nelle convulsioni. E non sarebbe affatto carino, perché la sua idea si preannuncia veramente interessante.
Last but not least, anche David Fragale ripeterà la sua Cura del Bianco, che di recente era stata sperimentata alla Specie di Spazio di Cremona e che va aggiungendo sempre più volti alla sua collezione.

La mostra continuerà fino a sabato 31 marzo e durante il mese ci saranno anche altre performance, quindi ci saranno più opportunità e motivi per visitare questo strano corridoio che i ragazzi della Stanza Segreta si accingono ad allestire insieme a noi.


Tanta curiosità, artistica e umana. Non vedo l'ora.

Wednesday 22 February 2012

Quasi biscotti

Anziché lasciarli solo impolverire sulla mia scrivania, vi mostro alcuni dei rapidissimi sketch per il disco dei Moustache Prawn. Ci si sta impiegando un po' più del previsto, a preparare tutto, ma è per via di varie buone news che non anticipo, perché non so bene cosa è top secrets e cosa sia già gloria pubblica.
Vi dico solo che questi tre fanciulli sono proprio in gamba, che sono onorata di lavorare con loro, che la loro musica mi piace un sacco e che siamo contenti che Rockit stia dando loro una bella visibilità (beccatevi l'intervista, oltre i brani in streaming).







La somiglianza della tipa con me stessa aveva un senso che poi non ha più sensato. Infatti la cover finale non è tra queste. Per la cronaca.


Vi dico anche che parlo in prima plurale ("siamo contenti") perché a dare immagini a questi rockers ci sono in primis i miei smilzi di fiducia, ossia Alberto Mocellin e Gianvito Cofano, che hanno confezionato un videoclip paurosamente bello e brillante, con una canzone che io mi sono tenuta lungamente in loop. Lo vorrete passare a tutti i vostri amici perché è troppo fico, ecco. Però non lo potete ancora vedere. Ma potete vedere un'altra cosa, se vi va, ossia il brutto muso di Gianvito fotografato da me, quand'è venuto a trovarmi un mese fa.

 
(John, Al: la crema alla nocciola! Comprate la crema alla nocciola!)

Tuesday 21 February 2012

Tumblr (how to disappear completely)

Le idee sono nell'aria.
Quando scopri che i tuoi feticci non appartegono al tuo stupido ego, ma all'umanità tutta, hai due possibilità: stizzirti e arrampicarti sugli specchi unti per dimostrare comunque di essere una persona assolutamente unica e irriproducibile, oppure aprirti al fatto che: le idee sono nell'aria e, come direbbe un mio amico, noi siamo ripetitori. Aprirti a tutto questo e, piuttosto, entusiasmarti di avere qualcosa in comune con qualcun'altro.
È da molto che io, ad esempio, so che i pesci volanti su cui dormo sono un po' gli stessi che fanno visita nella fantasia di tante altre dimensioni collettive.
Così come so che il vuoto è un concetto al quale io sono tornata in modo particolarmente ciclico, ma che è visceralmente insito nel pensiero umano, quasi quanto il bianco e il nero, e lo è in accezioni molto eterogenee, alcune distintissime da me, altre vicinissime.

Nelle ultime settimane ho aperto, dopo tanto che rimandavo, un paio di Tumblr, proprio per collezionare queste tracce.
Tumblr è quasi la sublimazione ideale di un'operazione del genere, in cui, nella mia ottica, non regna il blogger che lo gestisce, ma le idee in sè (di cui siamo ripetitori, appunto).
Ci sono sicuramente anche i Tumblr stracolmi di blogger ultranarcisisti insonni al pensiero di aver perso un follower, ma quella è solo la perversione umana che sa farsi strada ovunque. La natura propria dei Tumblr, invece, credo abbia come sua punta di diamante la possibilità del "re-blog": trovo un post, magari ignoro l'autore, ma posso re-bloggarlo, sarà poi Tumblr che automaticamente manterrà sotto le coordinate per ritrovare il Tumblr che hai re-bloggato, sia che sia l'autore originario, sia che il tuo post sia al quarantacinquesimo re-blog.
Tutto è un flusso.
Predisposto a questo flusso collettivo è anche il modo in cui s'inciampa nei post: oltre al caso sistematico (Tumblr è anche una moda, d'altronde, diffusissima pure tra i ragazzini), lo stream principale è quello dei blog che segui (i cui aggiornamenti compaiono nella dashboard, ossia l'home page che compare all'utente), ma è stupendo anche navigare a forza di tag (che non sono circoscritte ai Tumblr che segui, ma pescano in tutto il suo oceano). Per non parlare della vera fregatura che rischia d'incollarti allo schermo: re-blogghi un tale che ne ha re-bloggato un altro, che ne ha... Ok, avete già capito. Centinai, migliaia. Di Tumblr fighissimi. A caso, totalmente, cioè secondo il gusto del tumblero in cui incappate, oppure tematici e iper strampalati, come uno sui gatti che si masturbano di cui lessi quest'estate (e di cui non cercherò il link!), o come quello sul voyeurismo della mia amica Lara, la quale lo aprì come progetto di tesi (ne parlai un anno fa, infatti), o come Back From R'lyeh, che David farcisce di immagini tra Lovecraft e l'horror, con qualche opera sua a volte e una valanga di stupenda robaccia inguardabil. Poi ci sono quelli diaristico-letterari, come quello della mia amica Federica, Storie di non amore, o quello di Giulia, Jul Jackalope fallen into the stellar crack, che è un'altra cosa ancora, più minimale e guidata da immagini e suoni. (Per inciso, queste ultime due fanciulle sono le disgraziate che mi hanno contagiato questa manìa, e questo post così nerd è un umilissimo microscopico omaggio per loro due, che venerdì "fanno una roba" che merita un bel po' di auguri di cuore... (Ragazze, prima ho scarabocchiato un jackalope su un unicorno, ma mi è venuto di merda: vale anche solo il pensiero?)).

Ho aperto due Tumblr, dicevo. Che sono stati anche un modo per scomparire, in queste settimane tesiste troppo ossessionate da me stessa: nei miei Tumblr ricevevo un flusso e mi limitavo a restituirlo al mondo nella mia scatolina tematica, silenziosamente, senza nulla dichiarare su di me, limitandomi a porre un vago filtro. In certe situazioni, è riposante abbandonarsi a un atto compulsivo, nella consapevolezza che, in qualche modo, un senso ce l'ha.


Piscem è il primo nato, quello più in forze e ben nutrito.
Tanta roba è re-bloggata, tantissima roba la ricevo da una generosa anima virtuale che ha un radar #flying fish più potente del mio. Mi entusiasmo a ogni nuova immagine che offre pesci volanti. Mi sento parte del mondo, in quel momento. Parte di una cosa unica su cui siamo in tanti.
Quando questo spirito hippie si smarrisce, però, c'è sempre l'altro Tumblr alquanto nichilista e individualista, più mio nonostante i vari re-blog.
Per inciso, questo secondo Tumblr, Looking for the vøid, lo sento sempre meno indispensabile. Lo coltivo più facilmente per automatismo, giusto perché il vuoto è comunque parte della mia storia. Ma le volte in cui vi ho lavorato per impellente necessità interiore sono relativamente poche, forse (ed è una gran cosa, per quanto mi riguarda). Tra l'altro è anche meno facile da guidare, per la solita storia del tema troppo ampio. D'altronde, la trama del mio vecchio fumetto dentro a IL VUØTØ era proprio questa: dove cazzo posso trovarlo, il vuoto, et cosa essere specificatamente? Non lo sapevo quando lo scrissi, nel 2008, e continuo a non saperlo (anche se nel frattempo l'ho conosciuto (?)).
Precisazione maniacale: devo assolutamente recuperare un theme con l'infinite scrolling anche per questo Tumblr. Amplifica la sensazione di stream compulsivo senza via d'uscita mo'di bad trip lisergico. Ma stranamente non ci sono ancora riuscita, non con un aspetto bello sobrio come mi serve.


Special mention per Darkam, fumettista che in Piscem compare più volte, perché questo trip delle carpe volanti è per lei diventato un leit motiv virale, al punto che mi dichiaro ufficialmente Invidiosa; dei suoi disegni ho spesso pensato che li avrei voluti fare io, con quel tratto iper sporco fino a farsi masticare. L'ho pensato al primo sguardo, ma sono rimasta sotto shock qualche giorno fa, quando ho trovato un'illustrazione che era esattamente ciò che ero stata sul punto di disegnare io, salvo poi farmi divorare dalle paranoie: Sometimes they just forget how to fly: pesci volanti morti, nell'acqua stagnante. La volta in cui, un mese e mezzo fa, cancellai tutti i post di questo blog (per poi ri-pentirmi dopo due ore), stavo per scrivere, al posto del banner, che tutti i pesci volanti erano morti, c'era stata una strage, li avevano uccisi tutti. Ma il titolo del disegno di Darkam dice che è solo qualche volta che i nostri pesci si scordano come volare. Poi passa. The show must go on, e quando continua ti ricordi di amarlo. Magari lo varierai un po', ma sarà di nuovo lo show.

Mi sento ancora intimamente in bilico tra il disappear, l'auto-delete e la presenza del movimento. Nel frattempo vivo, riprendo in mano i miei progetti, su carta e su treno, e ogni tanto carico qualche altra immagine su Tumblr. Di pesci volanti ce ne sono davvero ancora tanti, inclusi quelli che devo aver perso qualche anno fa, tra un hard disk e l'altro.
Ah, va da sè, se ne incontrate qualcuno indirizzatelo pure a me. Ditegli che gli faccio la foto e lo lascio andare via subito. Lo so che le ali non vanno afferrate. L'ho appreso dalle farfalle.

Saturday 18 February 2012

Lividi /// Epic Fail



Finalmente di nuovo un livido degno di tal nome, ultimamente mi ritrovavo delle sfumature timidissime che non valeva la pena documentare. Per la prima volta, di come mi sono fatta il livido possiedo anche il video, che poi è l'atto tradizionale post-proclamazione del voto che avviene nella mia accademia, dopo i diplomi: dobbiamo staccare lo striscione col nostro nome, appeso nel campus.

Sia la foto che il video sono della mia prode Greta Xella. La foto è su mia richiesta, mentre il video è proprio una sua bravata e basta - bastarda ♥. La voce che grida "salta!" è la sua, infatti.


Grazie a tutti quelli che.
Ma tanto.
:)

Wednesday 15 February 2012

Cinerini



Qualche giorno fa ne ho visti tanti, le campagne cremonesi ne sono piene.
Dopo aver pensato per anni, ogni volta che li vedevo, "voglio disegnare un airone", finalmente sono tornata a casa e li ho disegnati (no, non a memoria, magari!)
Li dedico a Beto, sono abbastanza convinta che sia un airone, o un cigno cinerino (che inventerò prossimamente).

Dopo questi disegni, ho scritto ciò:


Sì, ho proprio voglia di un bel lavoro lineare, semplice, senza introspezione, senza messaggio... Non che io sia in grado di fare anche solo un viaggio in pullman senza impregnarlo di senso, mannaggia alla mia testa, però fare un bestiario sarebbe rilassante.
Non è che devo ragionarci poi così tanto.
Disegna una volpe, disegno una volpe.
Disegna un dromedario, disegno un dromedario,
Praticamente, retrocedere alle elementari.
Che bel.

Quindi, se sei un editore e vuoi fare un bestiario, pubblicami!
Cosa aspetti?!
(Della serie: annunci di lavoro improbabili.)
D'altronde, giovedì mattina passerò dallo stato di studentessa a quello di disoccupata, si dice.

Tuesday 14 February 2012

Ease my mind!

Sempre scarabocchi di questa notte, sempre in modalità preghiera post-tribale ascoltando Niki & The Dove, anche se mi viene sempre da scrivere Niki & The Void, lapsus.


La mantide a due facce che c'è nella mia testa tira la monetina ogni quarto d'ora.
Se esce testa, mi vengono a pestare.
Se esce croce, mi vengono a pestare.
Ma in una modalità sono sedata e contenta, nell'altra non mi resta che apprezzare il sapore del sangue tra le gengive.


PS: ho il ballo di San Vito e non mi passa! *

Questo è il male che mi porto da

trent'anni addosso

Fermo non so stare in nessun posto
Rotola rotola rotola il masso
Rotola addosso, rotola in basso

E il muschio non si cresce sopra il sasso
E il muschio non si cresce sopra il sasso

Scaccia scaccia satanassa

Scaccia il diavolo che ti passa
Le nocche si consumano
Ecco iniziano i tremmori
della taranta, della taranta
della tarantolata...


* Grazie, F.

Synthesizing my Call

Dopo una notte di scrittura, la musica mi ha chiamato a sfogarmi sui fogli, mi sono messa a scarabocchiare per un po'.
Al terzo disegno, tutta avvoltoia sul mio carnet, Niki & The Dove ha preteso un omaggio tribale.


Quando ho scollato gli occhi dall'ultimo angolo di cerchio da far gemere di rosso, c'era tantissima luce nella mia stanza.
Alba violacea inoltrata: la luna mi ha lasciato al sole.

Ho bisogno di una foresta.

L'altra sera mi sono sbucciata il ginocchio cadendo in bici.
Conosco almeno due donne che sanno quanto è dolce.

E ora che sto per pubblicare il post, il sole è proprio un grosso cerchio arancione, si alza sui palazzi in fondo. Adoro i tetti che vedo dalla mia finestra. Sotto ogni tegola c'è annidato un pensiero. I fumi che scoppiettano nuvole dai camini portano via le preoccupazioni.
Un giorno li disegno, questi tetti.
Ora che hanno un po' di neve ostinata negli angoli, sembrano un quadro di Bruegel.

Sunday 12 February 2012

Jente Seria /// Cronache private di una cacca molto gioiosa


Questo è un momento veramente molto fertile per il duo Jente Seria.
La loro ben nota trasversalità stilistica ha toccato di volta in volta differenti generi, ogni volta vivendoli a piene mani, ma ogni volta rinnovandoli.
La musica non sarebbe ciò che è, senza l'apporto di Jente Seria, noi tutti lo sappiamo. Ogni loro album, dall'apice thrash metal Iron On Air alla perla hip hop Fucked Money, costituisce una pietra miliare della nostra decade.
Questa volta, dopo l'inaspettato inedito Sunny Days (un'incredibile fusione tra l'arroganza eccentrica à la Frank Zappa, velata da un nostalgico mood che ammicca ai Byrds), Jente Seria pubblica un nuovo eccellente air album, che racchiude in sè tutto il percorso dell'indie rock italiano più di qualità e lo rimaneggia con un appeal leggero, autoironico ma mai superficiale, in grado di ricordarci le piccole grandi gioie di ogni giorno.
Quali, ad esempio, l'atto di Fare la Cacca.

Air Rolling Stone n° 424, Febbraio 2012




Esatto, proprio come state immaginando: Gianvito mi videochiama anche se è sulla tazza. Amicizie impagabili. Io ero commossa: finalmente non ho sentito la sua terribile puzza. Non la auguro nemmeno al peggiore dei miei nemici, la sua puzza.

LinFante a lume di candela: TRA POCO!



LinFante, tra pochissimo, all'Arci.
Neanche a ciò io potrò partecipare e mi dispiace da matti, ma voi, se potete, andate, perché sarà un'occasione davvero singolare e d'atmosfera: lume di candela (aderendo a M'illumino di meno), acustico e senz'amplificazione. Forse il meglio, per godersi il nostro amato cantautor.
Il quale, per inciso, è molto meglio del ritratto che m'è uscito questa volta. E suona una chitarra vera, non quella specie di cosa che gli ho imbracciato io! Fortunatamente, c'è la grafica di McA a rendere stiloso il volantino! ;)

Friday 10 February 2012

SENZA PESO a Una Specie di Spazio




Domani, 11 febbraio, alle ore 18, s'inaugura la nuova mostra fotografica della Specie di Spazio di Cremona: SENZA PESO, ritratti di Federico Fronterrè scattati durante concerti.
In giro tra le stampe, ci sarà anche un LinFante munito di chitarra.

(Io purtroppo questa volta non potrò esserci, ma sicuramente approfitterò dell'apertura del week-end successivo.)

Thursday 9 February 2012

Intensamente (s)low-core


(don't look at the camera)

Camera mia sembra un tempio, oggi.
I Low a gran volume cui debbo le parole ispiratrici, l'incenso alla lavanda nell'aria (la lavanda, la lavanda provenzale di quel viaggio di dieci anni fa, la lavanda dei profumi di Marie-F. e dei suoi capelli lunghissimi in cui riposano tutti i ricordi). Poi questa carta di riso cui mi sto ritrovando affezionata, con questi colori che non possono non ricordarmi le magliette scandeggiate dei festival sui prati dei decenni "d'oro". Catartico disegnare infinite righe, un volto e uno sguardo, per dissolvere poi l'inchiostro nelle ecoline così perfettamente liquide.


Vorrei essere le pelli di Mimi Parker, batterista sui generis, oggi, oggi e ieri e tante volte nella mia mente. La ricordo, al Rainbow, anni fa, ero con Sara, incantata come me. Pensavo a Carla, a quella volta che mi mise Monkey sul treno, senza dire nulla, e me li fece scoprire. Vorrei essere le pelli di Mimi Parker. Lento. Lento. Lento e sacrale.

Randy "The Ram", Pam, possiate scusarmi, ma a me i Novanta appartengono. Senza nulla togliere agli Ottanta. Nè ai Settanta, nè ai Sessanta. Ovviamente. Dipende. Un po' di problemi di personalità?
Ma chissenefrega dell'identità, alla fine è una fottuta ossessione, dice un antropologo che devo leggere il prima possible.


C'mon.
Che questo disco mi guidi.

Wednesday 8 February 2012

Jente Seria /// Sunny Days [INEDITO!]


Signore e babbei!
A GRANDE RICHIESTA
anche nel peggiore dei momenti
anche quando nevicano caterpillar da zucchero poligonale
e le vostre braccia sembrano rotoli di carta igienica
anche quando siamo di sonno
e anche quando tutto è contro i nostri capezzoli di acido solletico
("acido solletico" è proprio carina, braaava braaava polentina)

EEECCOOO A VOOOI
Sunny Days
Il nuovo air album di Jente Seria!




Inedita perla rara, praticamente un bootleg, registrato nella lontana 2010 summer!


just for your nostalgic moments


with a special thanks to our sweet Flavio
(photographer!)

Monday 6 February 2012

Borboleta



(La sto ancora mettendo a fuoco)

Merlo Rosso



C'è una canzone che non mi dà pace.
Non riesco a sopportare questa storia, del merlo rosso che è morto per la ragazza pazza.
Ma non so come fare a tranquillizzarmi. Perchè è una canzone: io continuo a riascoltarla, la risento in loop, si ferma e riparte e se riparte posso ancora respirare... ma non cambia! La volta dopo è uguale a quella prima. Il merlo muore ogni volta che l'ascolto. E lei in fondo non fa nulla, per questo merlo. Le dispiace, si capisce, ma in fondo la sua voce è terrificantemente lieta che la ragazza sia guarita, seppur grazie al sangue del merlo.
Questa canzone non mi dà pace.

Mi darò agli Swans.


Per l'ennesima volta: grazie Rib, spacciatrice di musica, mitragliatrice di emozioni.
La canzone è Merlo Rosso di Alessandro Mannarino.

Saturday 4 February 2012

Fiera di te



Da cosa nasce cosa è lo studio dove lavori ora, professional piercer.
(La mia testolina pensa a quel pomeriggio, anni fa, sbarbe liceali, in cui provasti sul mio labbro il tuo primo buco su pelle non tua.)

Wednesday 1 February 2012

Casa.





Foto provenienti da quella sera in cui, curiosamente, molte altre famiglie nel mondo sono solite riunirsi per la cena. Quella sera lì sul finire di dicembre, no? Non l'ultimo giorno, ma poco prima. In qualche modo molto particolare, devo dire che a quella cena lì ci tengo un sacco anche io. Non alla sera in sé, ma alla cena nella mia casa, nella casa dove sono cresciuta, con quelle persone in particolare, insomma...

 ~•~

Per gli aficionados del white funny furry coso che c'è sul pavimento dell'ultima foto, ecco un siparietto comico casalingo che si ripresenta regolarmente più volte al dì, ossia...
Chockie in: LA POSTAZIONE DEL FORSE-PAPPA!


E poi un regalino, così, perché lo sento tanto affine alla mia stupida concezione del tempo.