Sunday 29 May 2011

{GABBIA 16}

Post rapido per dirvi che anche oggi sono qui at Gabbia, ormai sul punto di finire totalmente i pannelli: sfondi sfondi sfondi. Sfondato anche il mio cranio, per altro, ma presumo che questa sia un'altra storia...
Vi lascio con le foto dello scorso week end, mentre ultimavo il pannello col mio amato Capodoglione creato, durante la settimana della residenza, insieme alla mia bella Ribbon.





Baci stanchi e vitali e ossimori,
Eta

Wednesday 25 May 2011

Lividi /// Cosmo


Lo spettacolo anzi tutto!
Con pioggia, neve, sole o vento, lo spettacolo anzi tutto! 
Cosmo Brown
in Cantando sotto la pioggia

Monday 23 May 2011

{GABBIA 15}

Oggi pomeriggio torno a lavorare dentro la mia Gabbia (e poi parto di nuovo per Milano). Mi sto godendo gli ultimi momenti* in questo posto pazzesco allestito in questo modo che ormai sento molto intimo con me stessa...

Anche quest'ultimo sabato e domenica abbiamo aperto, ho continuato i pannelli e dalle 18 ricevuto qualche visita, qualcuna casuale, qualcuna premeditata.

Tra quelle indubbiamente premeditate, includo la visita di un enorme barboncino nero che sembrava una visione, mi guardava come se sapesse tutto... Poco dopo il suo passaggio, finalmente ho finito i pannelli con il capodoglio. Sono contentissima, mi piace un sacco! Vorrei tanto avere ancora Ribbon qui per mostrarglielo dal vivo, anche perché in quella texture che tanto colpisce sul mio bel cetaceo (carta da lucido con acqua vinilica e una punta d'acrilico - svelo il mistero), dovete sapere che Ribbon mi ha aiutata tantissimo (sia nella realizzazione che nelle idee, anche perché, lo sapete, a volte le idee vengono realizzando). Ribbon è a tutti gli effetti co-autrice di quella parete. Lo è anche dell'altra, mi ha aiutato molto pure lì (e anche in tante altre cose, compreso il costume per Mensa sull'abisso...), ma nel capodoglio c'è una percentuale di ribbonosità molto alta.
Appena ho le foto della parete finita, le posto.

Nel frattempo pubblico le bellissime immagini che ha creato sempre la nostra Ribbon, quella mattina che si è svegliata con me in Una Specie di Spazio...

Dal suo blog: 
ha detto che nessuno mai l'aveva fotografata mentre si truccava
a me è venuto in mente subito
dai primi 10secondi che ci siamo incontrate a Lucca ho desiderato fermare in immagini quel rito che Eta compie tutte le mattine e che la cala nel suo "Personaggio".

 In primo piano c'è Michelle Soledad Gorr (e dietro sto lavorando proprio al capodoglio).

Lei è Tea, che è passata a portare una ventata di brio (complice di Nima, la sua cagna spettacolare!) 


Grazie nanerottola!!!

A dopo, se qualcuno passa dalle mie parti...

* Il prossimo week end sarà l'ultimo in cui vedere allestita Gabbia, infatti. Sarà un po' doloroso, ma il fine è superlativo: dopo di me, arriva a colonizzare Una Specie di Spazio la signorina Totemica. Che è brava da matti. Non perdetevela! (Ma vi terrò aggiornati...)

Sunday 22 May 2011

"Candyman"

Altro regalo per i vostri sensi firmato Alberto Mocellin e Gianvito Cofano: un video sul brano Candyman dei Quintorigo. Non solo mi piace da matti, con questo gusto e questo stile mi hanno perfino stupita. O meglio: che hanno gusto e stile lo so da sempre, ma questa direzione non me l'aspettavo. Bravi bravi bravi. Goduria (prendetevala a schermo intero, fidatevi!).



Anche per questo post ho un disegnino mio, che è il ritratto che feci dal vivo al violoncellista, Gionata Costa. Ritrassi anche gli altri Quintorigo, in due live diversi (qui eravamo al Leoncavallo); forse prossimamente pubblico anche il resto, ma non ricordo bene cosa mi è rimasto. Questo, per esempio, l'ho regalato a lui.

Saturday 21 May 2011

MOZZICONI /// (Ma guarda quei due...)

{Scusate, metto un momento da parte lo strascico di post Gabbia per una cosa che qui sul blog rimando da mesi. Con Gabbia torno subito, comunque. Aprite bene le orecchie, perché è una cosa molto importante e di cui parlerò ancora per molti mesi...}



Ci sono Alberto e Gianvito. Alberto Mocellin e Gianvito Cofano, per la precisione. Sono due magracci capelluti con cui ho fatto mille cose che qui sul blog ho nominato un mucchio di volte, perché sono rispettivamente il mio ragazzo e poi quest'altro fanciullo a cui io e Alberto vogliamo un mucchio di bene. Ci siamo conosciuti in Naba tutti e tre, frequentando lo stesso anno e lo stesso corso (Media Design e Arti Multimediali), del quale ormai siamo agli sgoccioli, ossia praticamente nella temibile fase tesi. La fase tesi, mannaggia. Io in questi ultimi mesi sono un poco impazzita con altri progetti e solo ora, piano piano, sto riprendendo contatto con la realtà (what the fuck?!)... Loro, invece, quei due stronzi bastardi impenitenti, è dal primo anno che di tanto in tanto me li vedo perdersi a vaneggiare su... un lungometraggio. Un lungometraggio come progetto di tesi. Ebbene sì. Ma avete idea di che noia pazzesca è stata sentirmeli sparare un'idea strampalata dopo l'altra?! Due scemi con la testa tra le nuvole che ogni due per tre si mettevano a mettere castelli in aria. E poi li distruggevano, eh! Mica ne hanno cominciato uno belli tranquilli e hanno continuato quello! A ottobre, novembre, o quando fu, addirittura, al mio cuoricino fecero pure un bello scherzone: avevano scritto un soggetto meraviglioso, con delle idee registiche che mi facevano proprio fiorire il cuore e con dei personaggi di cui mi ero innamorata subito. Poi niente. Basta. Morti. Idea impiccata in un cassetto e via con un'altra. Perché questi due cretini hanno pure le gran palle di autokritikarsi senza scrupoli, se è il caso, cancellare tutto e ricominciare. Oh, io non so se sono capace con quella fermezza. Be', insomma, adesso, però, da cancellare non c'è più niente, perché finalmente hanno avuto l'idea giusta e sono ben oltre quella fase dalla quale si torna indietro come se niente fosse...: sono in pre-produzione avanzata, la sceneggiatura è quasi finita e stanno arruolando carne per la troupe (qui gli annunci casting e crew!). Gireranno in Puglia, quest'agosto. E il progetto che stanno stendendo, bestioline mie care, è un-progetto-della-madonna. Li stimo. Di più: sono Fiera. Ieri sera è stato stupendo, perché per la prima volta anche io ho "immaginato" il film. In teoria, dovevo averlo fatto molto tempo fa, quando i miei prodi magri pubblicarono il teaser. Ma ieri sera Gianvito mi ha letto la scena più ciccia. Con i dialogacci. Che dialoghi, gente. Per non parlarvi delle idee filmiche. Ma infatti non ve ne parlo, perché non sta certo a me e certamente non adesso. Intanto godetevi 'sto teaser (più sotto) e, soprattutto, andatevene sul loro blog (linkato in alto), perché, per la mia gioia, hanno scelto di raccontare la loro avventura mano a mano... Ancora non scrivono spesso, ma se incominciate anche voi a rompere un po' per sapere le novità, me li aiutate a capire meglio che è interessantissimo seguire la produzione di un lungometraggio (!) indipendente (!) italiano (!) (tre parole che qualcuno pensa non possano stare assieme...).


E adesso che vi siete leccati le dita, veniamo ai fatti.
Lo sapete cos'è Indie Go Go? Indie Go Go è un sito fichissimo. Ci carichi e proponi e presenti il tuo progetto indipendente e raccogli cash dagli altri utenti che decidono di aiutarti. Sì. Così. Fine. Be', poi le brave creature che ti hanno finanziato possono essere ringraziate, certo, per esempio nei titoli di coda. Ma non c'è nient'altro di complesso. Bene, Mozziconi è su Indie Go Go. Aiutateci a fare tam tam. 'Chè 'sti due giovini spaccano e dei talenti del genere (ora parlo da "adulta") sono un tesoro, per la società, e vanno coltivati. Perché spaccano. Spaccano. Spaccano. Io l'ho detto. Teneteli d'occhio.

AL
 JOHN

(...Giusto perché siamo sul mio blog e devo sempre fare la protagonista der cazzo, questi erano due ritrattini (due dei tantissimi) che ho fatto di loro...)

Ah, dimenticavo, è il 21 maggio: auguri, Gianvito, brutto scemo. Smack.

Friday 20 May 2011

{GABBIA 14}


Queste sono alcune delle fotografie scattate in analogica durante la Mensa sull'abisso, da Ribbon.
Attenzione, queste foto sono parte della performance stessa, perché anche Ribbon era una delle performer. La sua azione consisteva, sostanzialmente, nello scattare compulsivamente. (Che sia ciò che lei fa letteralmente nella realtà, credo sia una delle soddisfazioni maggiori possibili: conosco poche persone in cui il ritmo interiore coincide perfettamente con quello esteriore; in termini semplicistici, di Ribbon si potrebbe dire che è realizzata... Io la vedo più come un'unica stellina in tutt'uno con sè stessa...).

 Alessia Degani, me e Ialira Donar
 
Federico Mecatti e la sua campana tibetana

Michelle Soledad Gorr (e dietro Eugenio Villani, alle prese con la camera)

A destra di Federico Mecatti, Andrea Carasi col violoncello (e un pesce volante)

 In primo piano ma di spalle, Erica Lanzoni

 Maria Caletti


Sentire il nero umido e fresco sul palmo della mano è stato il primo momento di vero scioglimento preparatorio. Grazie infinite, ancora e mai abbastanza, ad Alessia Degani e Ialira Donar, che hanno condotto me, ma soprattutto hanno irremovibilmente condotto le persone.


Chiudo con una foto di Giulia Voltini, che ha fotografato anche la fotografa.
...Voilà mon merveilleuse Ribbon:




A breve, altro altro altro.
E.

Thursday 19 May 2011

{GABBIA 13}


Due momenti della Mensa sull'abisso catturati e digeriti dalla nostra stupenda Ribbon

Sono un po' stanca delle parole. Le userò molto ancora, per raccontarvi quest'esperienza (e perché ne sono drogata, ahimè), ma ho deciso di non scrivere nulla di troppo (almeno per ora) riguardo la performance Mensa sull'abisso. Uno dei motivi che mi ha portato a mettermi in gioco in modo così totale e fisico, intenso, fattivo, è proprio la nausea che sto accumulando per il verbo. Basta. Non ne posso più. Dovevo fare le cose per davvero. Questo è uno dei tanti moti che mi ha spinto ad architettare tutto quel meccanismo...
Se confesso questo rifiuto per le parole, in parte è senz'altro anche per via di David C. Fragale, che, in quanto amico imprescindibile e in quanto co-papà di Una Specie di Spazio, mi ha spinto in questa fase per almeno due motivi:
1 - a furia di discuture ore e ore di cosa fare per Gabbia (è stato un fottuto parto, Federico Fronterrè (l'altro co-papà) e Alessia Degani lo sanno bene), io non ne posso più di spiegare le mie idee;
2 -  sul linguaggio, lui ha un esercito di teorie e contro-teorie che mi hanno mandato la testa in corto circuito.
A ciò, aggiungete che diffido di mio delle parole, da anni or sono.
Quindi, per un po', mi conterrò. Non nella quantità, forse (la strada per la sintesi è dura, per me), ma piuttosto negli intenti: i concetti più articolati li voglio trasmettere in un altro modo. Chi sabato c'era, può intuire cosa intendo. Per chi non c'era: mi dispiace. Io ve l'avevo detto...!

Comunque, a raccontare ciò che è successo sabato c'é molto altro e presto lo condividerò anche qui: foto su foto su foto, parole non mie ma di chi mi è stato vicino e infine il video di Eugenio Villani (grazie!).

Solo ancora due parole di troppo, mi permetto stasera. Due parole che sto usando anche a voce, con tutti quelli che mi chiedono un resoconto della performance. Due parole indegnamente pretenziose e ingombranti, esagerate, improponibili, ma che sento vere e insostituibili e che quindi voglio scrivere, a costo di svelare un'eccessiva superbia o forse anche solo un ingenuo ottimismo... Le due parole sono:
catarsi collettiva.

Ecco.
Perché sì, il rito cui puntavo è riuscito.
Forse, la soddisfazione più grande della mia vita.
Grazie ancora, a tutti.


P.S.: Il blog resta ingabbiato, ma può darsi che prossimamente tornino anche vari post extra Gabbia, perché la vita continua e continuano pure le cose da raccontare!

Tuesday 17 May 2011

{GABBIA 12}

Ieri sera sono tornata a Milano e oggi ho ripreso i ritmi delle lezioni universitarie, della bolletta dell'elettricità, della spesa, della cena (non in vetrina!), ...
In tanti mi hanno chiesto com'è andata, ho ri-raccontato con entusiasmo più o meno la stessa storia un sacco di volte, ma sul mio fido blog ancora non l'ho fatto.
Sono ancora rintronata, per tanti motivi.
Mi fa un po' impressione non sentirmi più "in bilico" sui tempi. Fino a pochi giorni fa ero sull'orlo di un burrone: stava arrivando il giorno della performance, avevo un po' di ansia di prestazione perché tutto andasse bene, dalla realizzazione delle mie idee fino a, soprattutto, il modo in cui chi mi ha aiutato potesse vivere quest'avventura. Ora invece, mi sembra un po' strano non avere "niente" da fare di altrettanto incombente. Sono talmente rintronata che non realizzo nemmeno che, ovviamente, non è affatto vero che non ho nulla da fare: già per venerdì ho una consegna bella impegnativa per un corso, per non parlare di tutte le altre solite cose in sospeso, degli esami e della tesi, che resta il macro-progetto che mi prenderà da qui a febbraio prossimo. Ma non so come staccarmi da questo progetto (che infatti non è finito, perché i prossimi week end sarò comunque ancora lì, per finire i pannelli e continuare in modo più leggero la residenza...).
È come se ancora tutto ruotasse attorno a Gabbia e alla Mensa sull'abisso, ma credo sia un po' così anche per altri... per il "plotone di persone mobilitato", come dice David. In effetti mi hanno aiutato davvero in tanti. E tanto. Racconterò di tutti. Non per dovere, ma perché davvero per ciascuno ho qualcosa da dire.
Probabilmente riporterò anche le sensazioni di altri, perché le trovo forse più interessanti della mia.
Anzi, ne approfitto per una cosa:
invito tutti coloro che hanno vissuto questo progetto
a scrivermi le loro impressioni.
Mi riferisco davvero a tutti, incluso chi non è potuto venire lì fisicamente. Naturalmente la mia non è una caccia alle lusinghe, ciò di cui ho bisogno è davvero capire cosa è scuturito nelle altre persone.
Ho sempre trovato fondamentale come ciò che faccio arrivasse agli altri, perché ciò che faccio è comunicare, sempre e compulsivamente, ma se in fondo un disegno può essere primariamente la liberazione di un'urgenza personale, in questo caso ho fondato quasi tutto su ciò che potevo generare negli altri. Questo vale in modo ancor più acuto per la performance di sabato, quindi se qualcuno dei presenti leggesse il mio post, a maggior ragione mi piacerebbe che lasciasse un commento o mi mandasse un'e-mail...

Dettaglio dei pannelli che nei prossimi week end verrà coperto
da pennellate molto molto più scure di quella tremante matita di una delle mie notti pubblicamente solitarie...

{GABBIA 11}

Quasi eccomi.
Foto di Ribbon.
A sinistra Alessia Degani e a destra Ialira Donar iniziano
la prima fase della performance dipengendomi

Sto ancora raccogliendo i resti e cucendo le toppe; è stato tutto molto potente e non tutte le cuciture hanno retto. Per questo ancora non ho scritto niente sul blog: decisamente, la vita reale ha preso il sopravvento e imponeva che mi occupassi di lei.
Ancora un pochino e torno qui a raccontare, come piace a me.

Intanto sappiate che la mia immancabile imperdibile incontenibile Ribbon ha già offerto un post con le prime foto della performance.
Anche Michele Ginevra, sul suo blog, ne ha parlato (grazie mille, per essere passato e per scriverne!).
Inoltre, se avete Facebook, sull'account di UnaSpecieDiSpazio potete seguire un po' di reazioni, caricamenti di foto nuove e via dicendo.
Infine, sull'edizione di domenica 15 maggio de La Provincia (il quotidiano di Cremona), c'era un articolo che parlava anche della Mensa sull'abisso (le mie parole citate sono quelle che ha potuto leggere chi ha avuto il comunicato stampa).

(In primo piano c'è Riccardo; ne approfitto per ringraziarlo di nuovo
per essere venuto e avermi portato da Milano
anche le altre fanciulle e gli altri fanciulli che tenevo ad avere lì...)

Nel frattempo ho deciso che il mio blog manterrà quest'aspetto, perché ancora l'onda lunga di Gabbia non si è consumata. Per niente.
A tra poco, allora.

Saturday 14 May 2011

{GABBIA 10}


Ed ecco, infatti, un'altra foto da parte di Ribbon, in cui vicino a me c'è la mia bella fatina Michelle...

Chiaramente, anche Ribbon ha scritto il suo post in tempo reale! ;)

{GABBIA 09}

E invece ecco un altro post, giusto per linkarvi quello di quella pazza della mia adorata Calzino, che ha scritto un sacco di cose troppo troppe che non si possono concepire e che oggi compie gli anni, quindi: bacio con le pinne e con le frange di Ribbon da parte mia e della nanerottola fiorentina!

Torno a fuggire...

(Anche se Ribbon ha già postprodotto un sacco di foto nuove, quindi forse riaggiornerò al volo!)

{GABBIA 08}

Questo è forse l'ultimo post prima dell'inaugurazione.

E della performance, Mensa sull'abisso.


Ribbon ha scattato una succulenta foto work in progress del costume.




Siateci.

{GABBIA 07}

Ancora di corsa!
Però potete fare un piccolo riassunto delle puntate precedenti grazie al post che ha scritto David sul blog di Una Specie di Spazio.

Io per ora mi limito ad aggiornarvi con alcuni degli scatti di Ribbon (ma presto ne arriveranno altri!). Questi sono giusto giusto quelli del risveglio, tant'è che l'aria tragica non è data da tormenti interiori, per una volta, ma da un banale Sonno Cosmico (e dallo stile della nostra Ribbon, ovviamente!).



La foto-capolavoro, però, è ovviamente quella fatta col mitico PhotoBoot...!