Monday 31 January 2011

Creatura fotosensibile


Image and video hosting by TinyPic

Questo divertissement è valso la pena anche solo per vedere la reazione del mio ragazzo di fronte alla .gif che lo ritrae:
- Ma è un ologramma!!!

...Impagabile, specie essendo lui un tipo che, teoricamente, sa usare "il computer" molto meglio di me! Hihihi! ♥


Anyway, in realtà questo giochino è un po' più di un divertissement: tutti cambiano a seconda della luce, ovviamente, ma in lui vedo qualcosa di totalmente inspiegabile...

Friday 21 January 2011

Lividi - Alone

Spesso non ricostruisco bene da dove vengono i lividi che mi ritrovo. Credo che ormai* la mia superficie dermica si sia presa gusto nel dipingersi addosso: è mia complice.


(O forse sono solo un mare di stronzate)


La postproduzione è mia, ma lo scatto è di Marina Brunetti - thanks a lot, girl!


* Per chi fosse nuovo delle mie parti: sono anni che colleziono le foto dei miei lividi.

Thursday 20 January 2011

«sono il tuo abisso stasera! :)»

Questa è una di quelle nottate di totale blocco. Le cose da fare sono talmente tante che vanno in un corto circuito che m'impedisce di dar loro un ordine di urgenza. Il tutto annega mentre vengo pateticamente vinta da tutti i miei pensieri (tra i quali il panico di avere un mucchio di cose da fare).
Io mi ostino alla felicità. Spesso cerco di comunicare positività e ogni tanto mi riesce, credo. Ma non serve conoscermi neanche troppo bene per vedere che si tratta di un continuo altalenarsi di entusiasmi e paranoie.
Stasera vincono le seconde, anche se si stanno accontentando di non fare troppo baccano. Cercando di regolarle, la mia testa insegue le briciole di una mia cara amica, Giulia Trincardi. So che anche lei conosce bene certi moti interiori, ma ciò che mi ha sempre affascinato in lei è quanto li destreggi elegantemente. (Be', confesso che forse mi mancano i siparietti più intimi che può concedere all'apice del pathos, ma il mio stupore resta.)

Giulia mi ha stupito sin dalla prima volta che l'ho notata. Eravamo a lezione, in Naba; le venne chiesto di fare un intervento non dal proprio posto, ma "davanti a tutti". S'intrecciò su una sedia e parlò. Non ricordo esattamente di cosa si trattasse, ma forse doveva spolverarci la memoria riguardo un mito greco. Dovetti necessariamente ritrarla.

Può sembrare una banalità, ma ho sempre pensato che fosse difficile riuscire a condividere la propria cultura senz'apparire fastidiosi, anche perché sono in molti a tradire invidia e acidità di fronte a chi sa. Ebbene, la cultura di Giulia è diventata immediatamente un "punto fermo" tra i miei compagni di corso (siamo una quarantina, quindi le nostre dinamiche non sono troppo dissimili a quelle delle classi delle superiori...). Insomma, tutti sappiamo che Giulia è quella che sa "queste cose" (anche perché la maggior parte di noi, invece, ha fatto studi artistici). Forse è solo una mia impressione, però lei condivide continuamente il suo mondo senza mai far pesare i dislivelli. È lieve ed elegante, in tutto. Era lieve ed elegante nel modo in cui, con disinvoltura, si era posata su quella sedia. Perfino nei vestiti che indossa, c'è definizione, chiarezza, sobrietà - oserei dire pacificità. Anche quando lascia sgonfiare la sacca di turbolenze che l'anima (per esempio nei suoi disegni) non si avverte mai confusione irritante, tutto è docile, leggero. Mai scontroso (benché Giulia sappia essere ben agguerrita, quando serve. Ma quando serve! Mai in momenti inopportuni).
Il suo inferno si manifesta con gentilezza.
Questa formula umana io la trovo curiosa, quasi inspiegabile; comunque decisamente distante da me.
Come tutte le cose straniere, mi attira.
Vorrei capire "come fa".
Così ogni tanto seguo le sue briciole, appunto.
Per questo stasera mi sono decisa finalmente a vedere la sua puntata imprescindibile di Neon Genesis Evangelion: La bestia che gridò amore nel cuore del mondo. Una bella inizione di tormento.
Come avevo supposto, ha sortito su di me l'effetto desiderato.
Come temevo, mi sono ritrovata.

Giulia mi aveva avvertito, passandomi il link della puntata...

«va che ti becchi un bel tour nella jul con questa. :D»
«è esattamente ciò che voglio.
ho addirittura la sensazione che se conoscerò meglio te, conoscerò meglio anche me.»
«sono il tuo abisso stasera! :)»

****

...Nel frattempo si sono fatte le 4 di notte. Accade troppo spesso.
Vorrei essere più rigorosa, con me stessa: tutti i genii erano dei grandi lavoratori! Questo non lo dico io: lo dice il professore della stessa lezione in cui ritrassi Giulia, ai primissimi tempi del primo anno di Naba...



Ora più che allora, questo disegno dev'essere monito...
Spero mantenga il potere magico che gli conferii..

Saturday 15 January 2011

La Bambola Cadavere, i Morlitos e i cerchi di piedi /// Ricostruzione di un fine settimana autunnale

Venerdì 15 ottobre 2010, LinFante aveva suonato allo Sticarci di Bologna, prima di Sig. Sapio. Da tradizione, feci la locandina. Postai il tutto qui.
Solo ora, invece, posto tutto il materiale visivo che uscì da quel week end. È tantino. Avevo la mano felice proprio, quel week end (merito anche della goduria d'avere un carnet di simil velluto bordeaux tra le mani, gustosto gustoso - made in Cremonapalloza, per altro).

Le immagini iniziano dal viaggio in treno insieme a Federica Orlati. Chi è questa mia boccolosa amica ho cercato di spiegarlo sotto. Aggiungo solo che spesso si accompagna di bambina macchina fotografica e che gli scatti di quella sera potete vederli sul sito di Noiseville.



Questo tizio che emerge biblicamente alla luce è Piero. LinFante è convinto che sia Gesù. Anni fa, altri erano convinti che LinFante stesso fose Gesù. Mah... A ogni modo, una cosa certa, invece, è che Piero sia poli-boom! La parola poli-boom mi è appena scivolata dalle dita per caso, però credo che mi sia venuta in mente perché Piero suole esplodere in svariati contesti. Dietro Sticarci c'è lui, per esempio. E più sotto nella pagina spero di averlo ritratto abbastanza decentemente perché lo riconosciate anche alle armi sonore, per Sig. Sapio.

Questo, naturalmente, è LinFante.


Questi, invece, sono i bozzetti che ho fatto durante lo spettacolo di Sig. Sapio.


Dopo il concerto, oltre all'ennesimo LinFante e alle mani di Federica, ho tentato di nuovo di ritratto quella pupattola di Linda Morla. Per adesso sembra che non ci sia verso, però: non sono soddisfatta.
Ci tengo a precisare che tutti 'sti ritratti sono seriosi seriosi, ma quella sera la ricordo come una di quelle in cui ho riso di più (emh, non da sola... Non del tutto...). Morla + LinFante + Federica sono un ottimo cocktail psichico esplosivo. Non avevo dubbi! :D
Ci tengo pure a ringraziare again i Morlitos, che hanno ospitato me e Federica. :)

Chiudo con il ritono in treno, in solitaire, con la testa a girare chissà dove.


Adoro come i treni mi facciano pensare.
Credo di averlo già scritto mille volte, su questo blog...


Rock your soul!

(...E ora vediamo se con questo post riesco a far passare la febbre a Federica, che sono giorni che è più bambola katafere del solito!)

Tuesday 11 January 2011

Casina


Adoro la mia casina.

È davvero una casina - piccinapiccina! - ma l'adoro.
La fotograferei all'infinito.
Adoro le sue luci, adoro gli oggettini di cui l'abbiamo disseminata, quelli futili e quelli necessari, anche i più banali.

La gente che la vive è bislacca.
Adoro anche quella.


E tanto per essere in vena poco smelensa, adoro perfino quel lenzuolo di Milano dove si trova, anche se ancora non lo conosco abbastanza bene...

Potrò dire di conoscerlo bene solo quando ne avrò consumato i marciapiedi a dovere e rigorosamente in mood serendipity random dérive. (Piacere che mi sono già presa, ma non abbastanza.
(A volte bisogna prendersi due ora per stendersi in un prato, come dice la vecchia saggia di Scrubs...))


A ogni modo, fino a giugno la sottoscritta deve darci dentro con le lezioni (ormai sono all'ultimo anno). A febbraio, per altro, sessione di esami pesante: mi dichiaro ufficialmente offline, da... ORA! (Ovviamente è una balla improponibile, ma, sapete... si chiama "placebo"...) In totale, meglio che preferisca la casina alle dérive ancora per un po'... :-/

Thursday 6 January 2011

Brother



Mesi fa avevo scritto della splendida giornata che avevo passato con tre persone speciali. Avevo mostrato i ritratti che mi erano rimasti della giornata, ma non avevo aggiunto foto (scattando in pellicola, ogni tanto i tempi si fanno lunghi). Ora ce le ho. Sono ricordi, più che altro, o appunti per delle foto più belle che vorrei fare un giorno a queste creature...

Lei è la mia adorata fatina banshee Michelle Soledad Gorr, con la sua cagnolina Hope; entrambe, sulle mie pagine, le ho nominato numerose volte... Loro sono Victor e Felipe Iturrieta.




Felipe innanzittutto viaggia, suona, viaggia, vive. Quindi non posso trattenermi dall'omaggiarlo con Brother (di nuovo una canzone di Edward Sharpe & The Magnetic Zeros), perché potrebbe tranquillamente essere scritta per lui...


Please singin' his tune

Wednesday 5 January 2011

HASH


Sarà online a breve.
La mamma di questa nuova bestia kreativa calamita-bellezza non sono io, ma c'è anche il mio zampino.
Sarà fichissimo.
Ovvio.
Per forza.
Spargeremo tritato ovunque.

«Man o Man your my best friend I scream it to the nothingness that we got everything we need»

L'altro giorno abbiamo giocato un sacco.
Come i bambini piccoli, abbiamo sistemato a nuovo le pareti e ci siamo travestiti.
Poi, giusto per giustificare tutto e far finta di esser grandi, ci siamo fatti un sacco di foto.
(A dire il vero era già nato tutto come uno shooting scemo, ma sotto sotto lo sappiamo che siamo un branco di mostricciattoli selvaggi e basta. :) )

Eravamo in un bel po' e abbiamo posato un po' tutti, ma per ora posso mostrare un'immagine, un'immagine che mi piace moltissimo anche se quasi non sembro io; ma forse mi piace proprio perché sembro un'altra me, che mi ricorda altre cose, mi fa pensare a una parente lontana... D'altronde questi sono gli incanti che si diverte a creare David Chance Fragale, che è l'autore.




«We laugh until we think we’ll die, barefoot on a summer night
Nothin’ new is sweeter than with you
And in the sticks we’re running free like it’s only you and me
Geez, you’re something to see.»

I versi sopra li ha aggiunti David stesso alla didascalia dell'opera. Così come il titolo del mio post, provengono da un brano che in queste ultime settimane mi fa fiorire le arterie e imporrebbe alle mie gambe di scappare via, tutti insieme, con tutte le persone che amo: è Home, di Edward Sharpe & The Magnetic Zeros. Ascoltatevelo cantato da questa bambina e da questo ragazzo: Alexa e Jorge Narvaez. Lei è del tutto fenomenale, mi sembra di vederla già donna, che soffre e gioisce, combina disastri e meraviglie. Un giorno verrò punita, forse, per come m'illudo di tutto facilmente, ma per me lei è già una rocker.


Home is wherever I'm with you...