Thursday 28 January 2010

Abo (in) Fever!


Per avere un modello di un tale impareggiabile interesse, dovrei recuperare un vecchio rugoso e spigoloso, prosciugato sulla pelle e vissuto nello sguardo. Lui come fa ad essere così, ma ad essere anche così giovane e così bello?

Wednesday 27 January 2010

L'ultimo giorno /// Altre foto di backstage.

Nell'attesa del montaggio finale del nostro videoclip L'ultimo giorno, girato a dicembre per Lo Studio Staff, ecco qualche altra foto di backstage che ha scattato il mio vecchio caro David (thanks!!!).

Giulia Trincardi. Che pupa di classe... :)

Anna Cigoli, palesementa nata per indossare quel cappellino delizioso.

My loved Abo, Alberto Mocellin, intento a succhiare avidamente tutta la siga subito per tornare alle luci.
Federica Intelisano, truccatrice, e ancora Gio.


Il nostro protagonista San Gianvito Cofano e il suddetto David Fragale (già calato nel suo ruolo di malavitoso, a giudicare dal ghigno!).

Di nuovo DCF. Prego notare le scarpe... diverse. David: è per questo che ti adoro!!! :D

Giorgia Benazzo trucca Martina Albertini, la nostra femme fatale.

Come sopra, e dietro Elisa Cristantielli.

Riccardo Casiccia e Federica Intelisano.

Ancora Gianvito.

Snerto e Gianvito al bancone.

Di nuovo, ma ancora.

Anna Cigoli, me, e la schiena di Federica.

Sempre Martina.

E ancora Federica, che trucca Silvia Mete.

Questa primavera troverete il videoclip in rete... :)

Sunday 24 January 2010

Qualche schizzo delle vacanze di fineinizio anno.

Praticamente i disegni che facevo scrivendovi della crisi del segno...



Qui sopra e qui sotto due ritratti degli indimenticabili animali della mia infanzia e della mia adolescenza... in un momento troppo nostalgico.







Qui sopra Jacob le Jacobin e qui sotto Stefano Scrima (aka LinFante) de Il Re Dei Boschi, durante una bella cena fra amici. Ste non mi è venuto molto somigliante, però. :(
Qui sopra il mitico gatto di Ste: Robin Ruff. Qui sotto il mostro che ho ricavato dagli occhi malriusciti che inizialmente erano del micione! :D
If I could è una bellissima canzone di Franziska Freymadl. So lovely.


E ora, la domanda del mese: ma perchè ho la mano destra congelata e quella sinistra perfettamente calda? Che fregatura.

Saturday 23 January 2010

Gesti meravigliosamente sconsigliabili.

Dopo mesi che aspettava di avere il mio disegno, dopo mesi che aspettava di trovare il momento per farlo, finalmente la mia Michelle si è fatta tatuare.

Il mio più grande augurio, Mich, è quello di non dovermi trovare troppo spesso a voler uscire dalla tua pelle sopra al tuo polso per aiutarti, tra le miriadi di eventi a cui assisterò, nella tua Esistenza, piccola fatina...

Se c'è una Magia che può ascoltarmi, prego per poter essere la tua portafortuna e la tua guardiana, la tua consigliera, e la tua amica, finché lo vorrai.


Grazie... per essere così irremediabilmente e dolcemente testarda...

Wednesday 20 January 2010

"All around you are spirits, child. They live in the earth, the water, the sky. If you listen, they will guide you."

Omaggio a Elisa Cristantielli (la mia bambina ninja), al suo talento e alla sua perseveranza:


Nonna Salice: - Ovunque intorno a te ci sono spiriti, bambina. Vivono nella terra, nell'acqua, nel cielo, se li ascolti, loro ti guideranno...

(Pocahontas)


Era da molto che dovevo farlo, ma lunedì per lei è stato un giorno molto speciale: questo è il mio segno d'empatia per lei e il mio augurio.


Tra l'altro lei ancora non lo sa che finalmente ho fatto il disegno, ma tanto non credo che passerà qui prima di domattina... E anche se lo facesse, hahaha, conoscendola, mi immagino la sua faccia a vedere 'sto post! :D

Tuesday 12 January 2010

Perché lavori ai ferri? /// EcstraDelucs Verscion!

Ho dato una ripulitina a Perché lavori ai ferri?, il cortometraggio di cui parlavo sul blog un mese fa, quindi l'ho sostituito su YouTube e l'ho aggiunto anche su Vimeo). Ho giusto sistemato l'audio nei volumi nel montaggio di un paio di dettagli.
Prima credo che la visione fosse davvero troppo ostica: chiedo scusa a tutti coloro che si sono sorbiti lo stesso la versione frettolosa.

Per chi volesse, lo riposto qui.
Consiglio di guardarlo a tutto schermo, ci sono dei testi che in piccolo diventerebbero seccanti.




Ne approfitto per ringraziare ancora tutti quelli che, dopo aver visto questo corto (o quando ancora era solo un'idea!) hanno tessuto* un discorso con me: questo lavoro nello specifico è stato per me un vero esperimento, da tutti i punti di vista. Tanto per cominciare, è solo il mio secondo corto in girato (ma il primo già montato e buono per essere pubblicato, comunque)... Inoltre, be', le mie perplessità traspaiono dal video stesso, credo.
Questo corto sta già vivendo oltre la sua iniziale natura, sta vivendo anche nel "reale", lo uso come riferimento nei miei discorsi, e altre persone vi si sono riconosciute. Ho riportato un fatto spudoratamente autobiografico, ma la mia esperienza personale è diventata rappresentazione/simbolo di quelle altrui, è ponte e non muro, insomma. Era quello che volevo. Audiovisivamente, ho un'infinità di cose da migliorare. Ma, in questo caso, sono felice così. Spero che in qualche modo possa essere un modo per parlare anche per altre persone. Come quando si invia una canzone a qualcuno, per lasciarla parlare al posto tuo. L'ho realizzato decisamente per urgenza personale (nonché per un esame universitario, a dirla tutta!), ma è un po' un regalo, a chiunque vi empatizzi.
...Stasera mi sento un po' woodstocktime, lasciatemi passare queste cose così smeliose verso il prossimo...


* Perdonate il gioco di parole. Viene da sé, è più forte di me.

Thursday 7 January 2010

Un Pesce molto speciale /// Krisis in fade to Idea.

Penso che questa donna sia meravigliosamente perversa, se ha deciso di dare una tale forma, una tale bocca e un tale sguardo a questo cazzo di bellissimo pesce ipersurreale.

Come lo vidi, un paio di mesi fa, mi piacque da matti.
E ieri me lo sono ritrovata dedicato, sul suo blog, in un post dal titolo potentissimo: ichthyofobia.

Nel web si è intasata di mille nickame diversi (Q, Terga, ....) ma il mio favorito è decisamente il suo nome anagrafico: Greta Xella. Sì, proprio con la "X". Supremo. Inequivocabilmente femminile quella doppia elle. Violenta, acida o calda, la grande ics davanti. E poi la gì e la erre ringhiano... davanti a... be', un trelettere inenarrabilmente splendido, no? (Cosa dovrei dire? Se non trovassi fico "eta" come suono mica l'avrei adottato, no?!).

Ma dicevo! Il Pesce di Greta è molto speciale, è fichissimo e poi... e poi mi ha portato fortuna.
Qualche post fa, lamentavo la mia brava krisisaccia sul segno.
Ora, non posso parlare di soluzioni, naturalmente, ma posso raccontarvi che, dopo aver magicamente visto il post di Greta, ieri notte ero lì lì per alzarmi e disegnare, tanto era incontenibile l'entusiasmo: quando prendo sonno, ecco, in quel momento più che mai io so aprire le porte dell'immaginario e della creatività... e proprio addormentandomi, ieri, ho focalizzato la risposta visiva che cercavo.
Che Greta e il Pesce c'entrino, be', concedetemi questo capriccio narrativo: discorsi imparentati li avevo fatti con lei proprio sfogliando quel taccuino, l'ultima sera del Lucca Comics scorso. Non so se i miei deliri verbali la ispirarono in qualche modo, ma se quella volta nel brutto viaggio c'era lei, questa volta abbiamo perfettamente ribaltato i ruoli.
Insomma, forse sono a cavallo.
Ho trovato un segno* per una storia grossa (di cui per ora ho un succulento story, finito in stato allucinatorio, i miei aficionados storici potrebbero ricordare...), di cui avevo già accennato perché ci saranno anche i miei amati Pic e Sigh. Si chiamerà Uteri, Scheletri e Fantasmi. (La risposta è: no, non imparerò mai a tacere, quando le cose sono ancora in ballo!)
Queste crisi non passano mai in modo così poco doloroso, ma ho individuato un nuovo segno (e già sono felice) e mi sono ricordata una cosa importante. Penso di essermela ripetuta fino alla nausea, negli ultimi otto anni, ma è evidente che ciclicamente l'interrogativo mi si deve ripresentare: e in fondo fa bene. Ebbene:

L'IDEA PRIMA DI TUTTO

Devo assolutamente smetterla di scordarmi questo pilastro della creazione. Se non me lo scordassi, ma non me lo scordassi per davvero, non cadrei più nelle mie paranoie da autrice. La crisi di cui parlo nell'altro post è roba da psicanalisi. Figa, quindi, d'accordo, ma il problema è che io vorrei mi uscisse un segno che di per sé racconti me, racconti - attenzione - il mio punto di vista soggettivo, colmo della sua realtà, in tutte le sue sfumature, in tutto il suo sovrappiù di informazioni percettoriali. E' la solita storia, dai tempi delle medie, la solita storia: vorrei riportare la realtà. O meglio: dopo aver scoperto nel dolore che l'oggettività è un'illusione, volevo almeno riportare quest'illusione in modo fedele, ovvero con una perfetta soggettività, al contrario. Vorrei architettare un Nuovo Media che ci permettesse di far rivivere, al 100%, le noste percezioni e il nostro flusso di pensieri a qualcun'altro. Ma anche il cinema è infinitamente lungi da tutto ciò. Tanto per cominciare non abbiamo tatto, gusto, e odorato! (Forse il sesto senso invece sì, ma questo è un altro subpensiero, va là!) Ma nemmeno questo sarebbe esauriente. Probabilmente la verità è che... nonostante sia verosimile che un artista, per concepire un'idea, apra le porte della percezione un po' più del normale, è altrettanto verosimile che, per comunicarla, debba isolare quella, lei, solo lei, l'Idea, prendere Lei, portarla in corona, e mandare tutto il resto all'altro mondo, perciò, in verità, praticamente socchiudere le porte della percezione del proprio fruitore. Tutto deve portare all'idea. L'idea non è la realtà. Se la realtà fosse un terreno, l'idea ne sarebbe solo una zolletta germogliata: il creativo deve coltivare solo quella piantina... e potare con perfida cura tutto il resto. Lo scotto sarebbe perdere la nostra idea nella boscaglia, vedere la realtà riprendersela e mangiarla, disperderla. L'idea deve vincere su tutto, per l'idea il primo a sacrificarsi dev'essere l'autore, anche se può essere estremante dura (per questo è buono che il montaggio non tocchi al regista...).
Morale: in un disegno (come in qualsiasi altra cosa) non potrò mai restituire insieme ogni percezione che ricevo/riceverei dal soggetto. Devo chiarire cosa mi interessa raccontare.
È roba da ABC, vero?
È una regola d'oro, ma anche di ferro.
Solo che duole da morire.
Implica l'omissione, implica la deformazione.
La mia vita continua ad altelenare su quella maledetta frase di Huxley: siamo tutti delle isole, non possiamo comunicare, siamo soli.

...A parte io e Greta, dato che mi sono appena accorta che anche lei è innamorata di... Connor!



Grafomaniacalmente vostra
η


* E dato che sono tornata a parlare di segno, vi chiederete perché questo è l'ennesimo post con così tanta pappardella scritta, rischio di essere pedante, lo so, mi rischio la vostra attenzione, pure, per dirla in questi termini...
Chiedo venia, chiedo venia, chiedo venia ma:
- ho avuto poca disponibilità scanner;
- ho avuto poco tempo fisico per allenare la mia mano.
Riguardo i giorni delle vacanze di fineinizio anno, invece, di disegni ne ho fatti assai, ma moltissimi li ho donati, altri invece, eh, appunto, ero scannerless.

Ah, comunque la grafomania spinta è anche colpa del fatto che ultimamente sto riscoprendo assai la letteratura, sono tornata insaziabile, ho tanto bisogno di parole. Per altro oggi a due lire mi guardava, dal bancone, come ho potuto negarmi, dopo anni che ci inseguiamo? Era in quell'edicola... Finalmente possiedo e potrò sbranare L'idiota di Dostoevskij: ora sono una Persona minimante degna di essere chiamata tale.


UH! DIMENTICAVO!
In questo post, mi ero ripromessa di citare tre autori che hanno avuto il loro ruolo nel mandarmi soavemente in pappa il cervello. Già li conoscevo, ma in questi giorni di 'sta maledetta krisis, ho viaggiato per le rete epiletticamente...
Sono Daniel Egneus (UK/IT), Conrad Roset, da Barcelona, ma soprattuttissimo Amanda Vähämäki, finlandese (con una delle mie tavole preferite di Äitienpäivä, stupendo), che, per me, vince il premio del cuore "ti-racconto-con-tutta-la-naturalezza-e-spigliatezza-linguistica-del-mondo-la-mia-percezione-a-metà-strada-tra-sogno-e-favola".

Daniel Egneus
Conrad Roset
Amanda Vähämäki

Duende /// 1° recensione su Cremonapalloza!

Oggi i Sydrojé hanno avuto la prima recensione per il nuovo Duende, come da tradizione da parte di McA, su Cremonapalloza.

Come dice McA stesso nel suo articolo, lui è di parte nei miei confronti (in quanto autrice degli artwork) e io lo sarò nei suoi (in quanto giornalista), è sangue del mio sangue, blablabla, ma se mi fate il nome di un gonzo journalist più rock di lui nel giro di cinquanta chilometri, vi offro una birra.

Smancerie (?) o onestà intellettuale a parte (yes), riporto qualche riga:

(...)
i testi dei Sydrojé sono personali, interessanti, sessualmente perversi, oppure dolci, depressi nella misura in cui se ne guarda solo la superficie, invece sarcastici e a loro modo divertenti se sottoposti ad un orecchio più attento.
(...)
Mi piace Duende perché Stefano Scrima ha ingoiato un paio di rasoi Gillette quando era molto piccolo, e gli è rimasta questa voce rotta, che ti piglia a calci in culo oppure ti sussurra dei segreti. Mi piace Duende perché il basso di Andrea Carasi sta sempre lì davanti come un martello, e Stefano Muchetti fa suonare la batteria in un modo che provo a definire originale, riconoscibile.
(...)


Ricordo a todos:
se volete procurarvi il CD, chiedete a me (maleta@alice.it), o a loro (sydroje@yahoo.it), tramite mail, commenti qui o su qualsiasi altro account del multiverso, sms, telefono senza fili, citofono, ricetrasmittente o, grazie alle nostre più recenti tecnologie, anche con codice morse. Noi/io ve lo farem/farò avere in uno dei seguenti modi a scelta:
- piccione viaggiatore;
- funambolo;
- poste italiane;
- banchetti ai live;
- passamano dal vivo.